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Soms in Italia

soms-italiaLe Società Operaie di Mutuo Soccorso (SOMS) sono associazioni, le cui forme originarie videro la luce intorno alla seconda metà dell'Ottocento. Furono i pinerolesi, nel 1848, a fondare la prima Società di mutuo soccorso d'Italia. Nate per sopperire alle carenze dello stato sociale ed aiutare così i lavoratori a darsi un primo apparato di difesa, trasferendo il rischio di eventi dannosi (come gli incidenti sul lavoro, la malattia o la perdita del posto di lavoro).
[da Wikipedia]

 

La prima legge che regolamenta le Società di Mutuo Soccorso in Italia è stata emanata dal Re Umberto il 15 aprile 1886. La norma consta di dodici articoli che regolamentano il sussidio in caso di malattia, l'aiuto alla famiglie dei soci defunti, l'educazione, l'acquisto degli attrezzi.

 

Le società di mutuo soccorso nacquero per fare fronte ai bisogni di assistenza e di previdenza manifestatisi nel nuovo contesto sociale che si andava affermando nel corso dell'Ottocento. Con il pagamento di una modica quota mensile, garantivano sussidi in caso di malattia, di invalidità o di morte a chi si trovava in una situazione di bisogno. Occorre tenere presente che non esisteva all'epoca nessuna forma di servizio sanitario, come non esisteva la pensione: quindi non vi era né previdenza né assistenza e i salari operai erano fermi al puro sostentamento. In caso di malattia del capo famiglia, moglie e figli erano ridotti alla fame, o nella migliore delle ipotesi erano costretti a chiedere aiuto a parenti e amici. Se nelle campagne le vecchie famiglie patriarcali allargate consentivano di trovare l'aiuto necessario all'interno della famiglia stessa, nei centri urbani dove i nuclei familiari erano più ristretti, questo aiuto spesso non era disponibile e pertanto il mutuo soccorso divenne una necessità molto sentita.


Fin dall'inizio le società di mutuo soccorso ebbero il compito di aiutare i propri iscritti con provvedimenti di carattere economico e sociale, come i sussidi di infortunio, di malattia o di morte, le scuole serali e le cooperative di consumo; inoltre venne talvolta garantito il medico gratuito ai soci e ai loro familiari. Tutto questo in cambio del pagamento ogni sabato di una quota associativa, in coincidenza con la riscossione della paga che era appunto settimanale. Si trattava – come si diceva all'epoca "di una forma di associazione volta al bene", nella quale i lavoratori si univano, e proprio grazie all'unione raccoglievano i fondi sufficienti per soccorrere i soci che ne avevano necessità e le loro famiglie.

[Stefano Maggi e Massimo Taborri; "Le società di mutuo soccorso Un patrimonio tra passato e presente"]

 

In Italia, le Società di mutuo soccorso, sorgono in gran parte verso l'inizio del XVIII secolo.
Se attraverso il risparmio il benestante poteva accumulare nei periodi favorevoli quel tanto con cui "fronteggiare le proprie spese durante i momenti di crisi e di malattia, non così era per il povero operaio il quale molto avrebbe dovuto sudare per accumulare la più misera somma necessaria". Ecco quindi la necessità di costituire queste associazioni di mutuo soccorso il cui compito principale fosse quello di costituire un patrimonio comune da porre al servizio dei soci affinché nei momenti di maggior bisogno, potessero chiedere quanto spettasse loro di diritto senza ricorrere alla carità pubblica.

Le società di mutuo soccorso non si preoccuparono mai di aumentare il loro patrimonio; al contrario sostennero grandi sacrifici economici e concorsero, in ogni tempo ed in ogni luogo, alla elevazione morale e materiale della classe operaia, istituendo biblioteche popolari, scuole di disegno, professionali, di lingua e di musica; inviarono loro soci alle varie esposizioni per accertare con la presenza i progressi conseguiti in ogni campo; acquistarono macchine da consegnare gratuitamente ai propri associati per lavorare i campi fornendo a prestito semi e concimi.
[Angelo Stroppa]

 

Un interessante convegno si è tenuto a Spoleto l'8, 9 e 10 novembre 1999 sugli archivi delle SOMS in Italia. Gli Atti, sono stati curati da Elisabetta Arioli.

 

Nel 1862 viene pubblicato il volume "Società di Mutuo Soccorso" a cura del Ministro dell'Agricoltura, Industria e Commercio. Nella presentazione il Ministro sottolinea la lodevole attività delle Società Operaie, affermando che con le stesse non solo si soccorre la povertà, ma si previene la miseria.
Il Ministro suggerisce anche prudenza: Laonde anche le Società di Mutuo Soccorso, missione affatto speciale, si dovrebbero persuadere dell'antico adagio che non si fa bene se non una cosa per volta e una cosa che si capisce bene.

 

Il censimento pubblicato dal Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio nel 1906 fornisce la consistenza del fenomeno "Società Operaie" indicando questi dati dei Censimenti ufficiali:

al 31 dicembre 1885 risultavano esistenti 4896 Società con 750.085 soci

al 31 dicembre 1894 risultavano 6722Società con 955.323 soci

al 31 dicembre 1904 erano 6535 Società con 953.455 soci.