Celebrazione del centocinquantesimo anno di fondazione della Società
Cronache del 18 settembre 2011
Nel rinnovato salone dei ricevimenti, il 18 settembre 2011, la Società generale operaia di mutuo soccorso ha festeggiato il centocinquantesimo anno di fondazione con una cerimonia (coordinata dal vicepresidente Angelo Stroppa) di cui riportiamo, in queste pagine, i "passaggi più salienti".
Questo, in sintesi, il testo dell'intervento.
"Prendendo la parola a nome del Consiglio direttivo, che mi ha incaricato di coordinare lo svolgimento della manifestazione di questa mattina, voglio ringraziare tutti i convenuti per la gradita presenza.
Permettetemi di accogliere con gioia le rappresentanze delle società lombarde ed emiliane (di Monza, Milano e Modena), nonché del Coordinamento regionale delle Società operaie di mutuo soccorso della Lombardia che hanno voluto partecipare alla nostra iniziativa. Molte altre, compresa la nostra consorella più lontana (quella di Bosa - Nuoro), hanno mandato il loro augurio e saluto.
La nostra sarà una manifestazione "breve e leggera" ma che abbiamo ritenuto doveroso impostare sulla falsariga di quelle che si svolgevano nell'Ottocento: ovviamente seguendone tutte le procedure e ritualità ben conosciute nella nostra tradizione societaria: le mani che si stringono, le bandiere, il melograno ...
L'incontro odierno è stato promosso per ricordare, nell'ambito delle iniziative indette per festeggiare l'Unità d'Italia, la centocinquantesima ricorrenza della costituzione della Società generale operaia fondata, come noto, il 10 febbraio 1861; senza ombra di dubbio la più antica e longeva delle associazioni lodigiane e del territorio che abbiano mantenuto, e sempre onorato, la ragione sociale originaria.
Passata indenne attraverso una guerra per l'indipendenza nazionale (la terza, quella del 1866), due guerre mondiali, una lunga dittatura e difficoltà di ogni genere e tipo il nostro sodalizio ha infatti mantenuto, e mantiene ancora oggi, tutte le premesse annunciate alla sua nascita.
I lavori di questa mattina prevedono la Relazione del presidente ed a Otello Bosio cedo volentieri la parola.
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Finalmente!
Finalmente abbiamo raggiunto il 150esimo di fondazione che coincide con i 150 anni dell'Unità d'Italia. Un meraviglioso traguardo che questa mattina ci accingiamo, con orgoglio, a commemorare.
Senza perdere tempo voglio quindi ricordare che allo scopo di onorare lo spirito della Società abbiamo deciso, come Consiglio, di limitare le celebrazioni all'essenziale, destinando la somma accantonata ad una iniziativa benefica e solidale, a diretto sollievo di qualche situazione di particolare disagio. Definiremo la destinazione dell'intervento, (che per ovvie ragioni di riservatezza non renderemo pubblico), prima di Natale.
Naturalmente tutto ciò che andremo a presentare e ad inaugurare questa mattina ha beneficiato del lavoro volontario dei nostri soci e del sostegno economico, consapevole e gradito frutto della volontà di aiutarci nel nostro agire comune, espresso da alcuni enti pubblici, e non, che operano in città e nel territorio Lodigiano.
Nulla è stato quindi sottratto al patrimonio sociale che, seppur esiguo perché faticosamente ricostituito in questi ultimi anni, continua a garantire la dignitosa esistenza della nostra Società operaia ed il necessario raggiungimento dei suoi obiettivi.
Vorrei spendere adesso due parole sul progetto che abbiamo realizzato con l'aiuto di tutti.
Allo scopo di adeguare gli spazi necessari ad ospitare e rendere fruibile il ricco patrimonio archivistico, di cui dispone il nostro sodalizio, è stato necessario procedere attraverso una serie di interventi strutturali che si sono articolati in tre momenti distinti e diversi:
-- la completa ristrutturazione del corpo di fabbrica denominato la "casina" interna al cortile sociale adibito ad esclusivo uso d'archivio e sede del "Centro Studi e Documentazione" intitolato alla memoria di Tiziano Zalli;
-- la decorosa sistemazione dello spazio cortilizio da destinare ad iniziative culturali rendendolo eventualmente disponibile anche per altre associazioni cittadine;
-- l'intervento migliorativo dei prospetti che si affacciano sul cortiletto interno. Quest'ultima riqualificazione è avvenuta attraverso lo scrostamento dei muri (che ha posto in luce un antico arco, storica testimonianza di una certa importanza che ebbe l'edificio in tempi passati) e la sabbiatura del soffitto a cassettoni dell'androne d'ingresso dove è stata collocata una lapide commemorativa a ricordo dei fondatori della Società operaia e due grandi pannelli ceramici che raffigurano nostri storici ed importanti dirigenti nonché la rappresentazione delle principali arti e mestieri dei soci.
I tempi di realizzazione, appena ottenuto il finanziamento ed i necessari permessi, sono stati di soli due mesi!
Questa mattina, oltre al volume di Angelo Stroppa che fra l'altro è, (unitamente alla nostra Colombina Bonelli), il vicepresidente della Società operaia, sono felice di presentarvi la realizzazione anche dell'intero progetto edilizio. Un sogno condiviso che io, non senza commozione, vedo oggi materializzarsi e divenire patrimonio di tutti.
Prossimo appuntamento sarà quello in cui presenteremo, come consuetudine, l'Annuario sociale 2011 che quest'anno raccoglierà visivamente anche tutta la cronaca di questa nostra, spero memorabile, giornata.
A chiusura voglio quindi rinnovarvi, anche a nome del Consiglio direttivo, un sentito ringraziamento per la vostra presenza odierna.
Questo è per noi un grande momento di festa che abbiamo voluto condividere con Voi.
Di nuovo a tutti estendo l'augurio di partecipare alla prossima e futura celebrazione del... bicentenario!
Otello Bosio
Seppur originariamente costituito nella città di Lodi il nostro sodalizio di mutuo soccorso è stato, da sempre, punto di riferimento per altre società della stessa natura (vedi quella di Codogno nata proprio sull'esempio della nostra) sorte, fin dai primi anni Sessanta dell'Ottocento, nel Lodigiano: testimonianza certa ed inconfutabile ne sono i numerosi documenti conservati nell'Archivio storico sociale che da qualche anno abbiamo reso di pubblica consultazione mettendolo a completa disposizione della comunità e dell'intero territorio che noi continuiamo a considerare, storicamente ed affettivamente, funzionale alla nostra iniziativa societaria.
Molti sono stati i protagonisti dell'azione politico-militare e sociale del Risorgimento lodigiano (fra questi anche alcuni fondatori e parecchi nostri soci storici) provenienti da tanti paesi, piccoli e grandi, del Lodigiano.
Non credo possa esistere dubbio alcuno che Tiziano Zalli sia stato al centro di molte attività militari, sociali ed economiche di quel periodo: con Gaetano Pirovano (il nostro primo presidente), Antonio Scotti e pochissimi altri ebbe sicuramente l'innegabile merito di aver contribuito a costituire la Società generale operaia. Quella stessa associazione che proprio grazie alla tenace volontà del nostro Zalli diede vita, nel "proprio seno", al primo e ben riuscito esperimento della "Cassa del prestito d'onore"; "frutto benedetto" che porterà alla nascita della indimenticabile Banca mutua popolare agricola di Lodi.
Questa mattina abbiano con noi il Presidente della Fondazione Banca popolare di Lodi, Duccio Castellotti, ed a lui passo volentieri la parola per un saluto.
Entrando ora nel vivo della manifestazione lascio il microfono a Ferruccio Pallavera per la presentazione ufficiale del volume "Il piumettin di tre colori". Memorie non autorizzate di lodigiani protagonisti del Risorgimento nazionale.
Rammento che il volume appartiene alla prestigiosa collana dei "Quaderni storici lodigiani" editi dalla locale Società storica. Questo collegamento con la nota rivista diventa il pretesto per passare ad uno degli altri appuntamenti di questa mattina: la consegna dei riconoscimenti agli iscritti della mutuo soccorso. Per tantissimi anni infatti il socio più anziano per appartenenza al nostro sodalizio (pensate iscritto fin dal 1947), Giuseppe Vanelli (per tutti noi semplicemente Pino), aveva curato proprio la parte grafica della rivista della Società storica.
Noi, come Consiglio direttivo, avevamo deciso da tempo di consegnare a Pino, in questa occasione, una piccola testimonianza di affetto verso colui che abbiamo considerato da sempre un amico, la memoria storica e lo spirito della mutuo soccorso. Socio ma anche presidente del Collegio dei probiviri, carica sociale che Vanelli ricopriva con orgoglio da anni.
Pino ha lasciato i suoi storici volumi unitamente a quelli di Antonio Giovanni Riu (di cui era geloso custode) al nostro sodalizio; li conserveremo nel "Fondo Identità, cultura, usi e tradizioni locali".
Prego il presidente Bosio di provvedere alla consegna della targa in ceramica a tiratura limitatissima che riproduce lo storico logo della nostra Società, la prima versione era stata infatti realizzata proprio in occasione dei festeggiamenti indetti nel 1911 in occasione del cinquantenario di esistenza.
Vogliamo poi consegnare un diploma a tutti i soci che hanno raggiunto ambiti traguardi di appartenenza al nostro sodalizio: dai 20 ai 30 anni.
Prego la vicepresidente Colombina Bonelli (coadiuvata dalla consigliera Elisabetta Mazzucchi) di procedere alla distribuzione.
Personalmente, ma anche a nome dell'intero Consiglio direttivo, voglio consegnare a Roberto Patola, già presidente della Società e fautore del passaggio dalla vecchia alla nuova gestione, l'Attestato che certifica il nostro riconoscimento del suo lavoro.
Altri diplomi vorremmo destinarli alle società operaie consorelle: al Coordinamento regionale delle Soc. Op. di M. S. della Lombardia; alla Società di Mutuo Soccorso di Melzo;. a "Insieme salute". Società di Mutuo Soccorso di Milano;. alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Modena.
Siamo poi felici di poter consegnare ulteriori attestazioni: al Comune (il primo sindaco di Lodi Paolo Trovati, annoverato fra i fondatori della mutuo soccorso, concesse gratuitamente la prima sede sociale presso la casa comunale); al Consiglio comunale Lodi (per la piena attenzione prestata da tutti i consiglieri delle origini alla nostra azione sociale); alla Fondazione Banca popolare di Lodi (per aver creduto fin dagli inizi al nostro progetto di ristrutturazione); al quotidiano "Il Cittadino" (per l'attenzione che sempre dedica a tutte le nostre iniziative).
Vorremmo chiudere questo importante momento con la consegna di altri riconoscimenti particolari: a Ferruccio Pallavera che ha donato alla nostra Società un'intera sezione del suo archivio personale: quello classificato come "Fondo Comuni ed Enti del Lodigiano"; a Pasqualino Borella che pure ha donato parte del suo ragguardevole patrimonio fotografico, oggi classificato come "Fondo Immagini di Lodi e del territorio", alla nostra Società; a Felice Vanelli per aver realizzato la splendida opere che impreziosiscono la nostra sede sociale; a Guido Duccio Castellotti che ha da sempre creduto nelle potenzialità del nostro sodalizio.
Altro momento significativo della cerimonia odierna sarà quello di inaugurare i nuovi spazi sociali: una riqualificazione urbanistica accompagnata dall'intervento di abbellimento artistico della nostra sede.
(La cerimonia prosegue quindi all'esterno)
Due parole di spiegazione sulla continuazione della cerimonia all'esterno dove procederemo sia allo "scoprimento" della lapide, che è stata posta all'ingresso dell'androne a ricordo dei fondatori della nostra Società (che sono indicati rigorosamente in ordine alfabetico Francesco Gandini, Maurizio Ghisalberti, Giuseppe Peralta, Gaetano Pirovano, Antonio Scotti, Paolo Trovati e Tiziano Zalli), sia i grandi pannelli di ceramica con i ritratti di importanti dirigenti della Società e la rappresentazione delle principali arti e mestieri dei soci operai ed artieri (così venivano indicati gli artigiani all'epoca), brillante opera ceramica che Felice Vanelli ha voluto donare gratuitamente e che contribuirà ad abbellire la nostra sede.
Ringraziamenti per l'importante sostegno concessoci lo dobbiamo pure alla ditta "Andrea" Srl, di Gianpietro Previ e Luca Tosi, di San Colombano al Lambro che ha realizzato tutti i lavori edilizi; ma anche alla Ceramica Artistica Lodigiana "Vecchia Lodi" di Angelo Pisati e Giovanni Minetti che ha provveduto a "cuocere" con la consueta professionalità le numerose formelle in ceramica che compongono i due pannelli; entrambe le aziende ci sono state economicamente vicine.
Fra gli effigiati in perpetuo abbiamo posto anche Tiziano Zalli. Oggi a ricordo della sua attività tutta svolta a favore della Società operaia, e durata poco meno di mezzo secolo (di cui oltre quarant'anni alla presidenza), abbiamo deciso di dedicargli il nostro centro di ricerca.
Passiamo quindi all'inaugurazione della nuova sede del Centro studi e documentazione "Tiziano Zalli" che ospita altri importanti archivi entrati nella disponibilità della Società generale operaia a partire dalla fine del 2007: si tratta, come in parte già ricordato, del "Fondo mutualismo italiano", del "Fondo Telesforo Bonaretti e della Confederterra"; del "Fondo Identità, cultura, usi e tradizioni locali"; del "Fondo Comuni ed Enti del Lodigiano"; e del "Fondo Immagini di Lodi e del territorio".
Giova ricordare ancora una volta che la riqualificazione urbanistica di questo edificio, così come il rifacimento del cortile e dei prospetti interni, è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Banca popolare di Lodi.
Istituzione culturale di livello il neonato Centro studi e documentazione che può contare, fin da oggi, sulla fattiva collaborazione di un notevole gruppo di storici locali e non, si pone come uno dei suoi principali obiettivi proprio quello di raccogliere e conservare parte del ricco patrimonio documentario sul "mutualismo e la cooperazione" di Lodi e del Lodigiano rendendolo fruibile e pubblico, nonché quello di assistere studenti e studiosi fornendo loro, gratuitamente, gli eventuali documenti necessari al compimento delle proprie ricerche.
Abbiamo preparato un simbolico taglio di nastro.
Con l'ufficializzazione del Centro Studi e Documentazione "Tiziano Zalli", di cui il volume oggi presentato rappresenta un primo importante atto della sua attività, abbiamo concluso la nostra manifestazione costruita con tutti i sacri crismi di uno stile d'antan, così come voleva la nostra tradizione".